Mairhof

Se gli antichi muri di pietra potessero parlare...

Dal 1930 il maso Mairhof è di proprietà della famiglia Bernhart.

Il maso era stato messo all'asta e, malgrado i nove figli piccoli da accudire, la signora Antonia Kofler, madre del senior Matthias Bernhart, acquistò questa proprietà.
Il nonno ci raccontava che il primo anno ebbero ben poco da mangiare, qui al maso, e che il lavoro era davvero tanto. Ma già dopo un paio d'anni la famiglia fu in grado di comprarsi un maialino e crescerlo alla fattoria, così da disporne di carne nei duri mesi invernali. A partire da quel momento le cose andarono via via migliorando e mamma riuscì a ripagare le ipoteche e a gestire in autonomia l'attività. La grande stalla ospitava mucche, maiali e polli. Sui campi si coltivavano grano, avena e patate e sui prati si raccoglieva il fieno.

Mairhof-Moarhof

I “Mairhöfe”, nati all'epoca della dominazione franca, erano poderi agricoli gestiti direttamente dal feudatario. A farne le veci era il “Meier” o “Moar”, responsabile della produzione, incaricato di riscuotere decime e tributi e sorvegliare sui lavoranti.
Il “Moar” era dunque il maso più importante del paese e il termine veniva inoltre utilizzato per indicare una persona potente.

Il Mairhof
  • 1357 - Proprietà di Chuonrad, prima citazione in documenti ufficiali
  • 1552 - Maso Mairhof
  • 1633 - Mang Cristan von Spauregg è il proprietario del Mairhof zu Partschins
Il frontone gradonato

Su una precedente facciata tardogotica ornata di affreschi, danneggiata in un incendio scoppiato nel 1500 durante la Guerra sveva, venne addossata la facciata con frontone gradonato che ammiriamo oggi. Sul lato meridionale della dimora è visibile il frammento di un'aquila tirolese.

1935 - Il piano superiore ospitava, oltre al “dopolavoro”, anche la stessa sede del partito fascista.

Una casa per molte professioni diverse

Al maso Mairhof si svolgevano vari mestieri perché in quella casa così grande vivevano spesso diverse famiglie sotto lo stesso tetto, a volte anche prendendo in affitto qualche stanza.

  • Parrucchiera - Camera della nonna
  • Maniscalco - Stalla dei cavalli
  • Carraio - Stalla dei cavalli
  • Dopolavoro - Camera dei bambini
  • Scuola - Soggiorno

Dalla stalla, e passando per la strada che ancor oggi vediamo, le mucche venivano condotte, ogni giorno, per l'androne di casa: solo sul retro, infatti, si trovava d'inverno una fonte a cui il bestiame poteva abbeverarsi.

Il nonno ci raccontò che, durante la guerra, si nascose per qualche settimana al Maso Mairhof. Di giorno se ne stava rintanato in cantina, tra le volte e il soffitto di legno, e solo di notte usciva dal rifugio per mangiare qualcosa.

Nel 1952 Matthias Bernhart sposò la bella Luggasser Moidl, figlia del vicino appena oltre la strada.

Matthias ereditò il maso e iniziò a produrre mele, pere e uva. Dall'allevamento del bestiame passò quindi alla frutticoltura, specializzandosi in particolare nella coltivazione di mele e in piccola parte di un vitigno per il fabbisogno della famiglia.

Il figlio Sebastian Bernhart lo aiutò a ingrandire la casa e, con le camere in affitto, negli anni Ottanta presero a venire i primi graditi ospiti al Maso Mairhof.
Sebastian e Adele abitavano con i tre figli Matthias, Michael e Hannes al piano superiore, dove si trovavano anche le stanze per gli ospiti. Quando i bambini crebbero, necessitando di un proprio spazio, la famiglia decise di non affittare più le stanze ai villeggianti.

Il maggiore dei tre ragazzi, Matthias, frequentò la Scuola professionale per l'agricoltura Laimburg, continuando però a dare una mano nell'azienda di famiglia. Il padre Sebastian morì, ancor troppo giovane, nel 2016: il primogenito Matthias assunse le redini del maso e tutti noi ci trovammo a decidere cosa fare del futuro.

Fra i progetti ci fu un complesso rinnovo della casa, ristrutturata nel 2017. Si venne così a disporre infine di due unità abitative private e di quattro appartamenti per le vacanze, oltre a una nuova cantina per la lavorazione delle uve e svariati altri spazi.